Ideato nelle campagne di Ponte di Archimede Produzioni e nella casa privata di Silvia Marsano a Roma.
"Costruire un labirinto ideale significa ragionare e relazionarsi ad uno spazio, attraversarlo, distruggerlo, aggiungere un significato."
ABACO è un istallazione site-specific realizzata a Roma all’interno di Spazio Y. Il Pavone riflette sulla contrapposizione sviluppatasi fra i modelli naturali, di carattere spaziale dinamico e sociale, e quelli artificiali, sintetizzati in questo lavoro dal concetto di labirinto, rigido disegno geometrico emblema della complessità, della costrizione, dello spaesamento e del limite.
ABACO si riferisce al primo sistema di calcolo inventato dall’uomo che rinnova e sottolinea la sua tendenza al controllo e alla sopraffazione dei sistemi naturali. L’assoggettamento degli spazi e la conseguente urbanizzazione mutano il sentire e l’emotività dei singoli, che in tali ambienti inospitali, ma ormai intimi, ricercano conforto e piacere, crescendo, sviluppandosi e scomparendo. La scelta dei materiali per la costruzione della struttura, reperiti in una discarica, è ricaduta su elementi che richiamassero le abitazioni umane; frammenti di porte, finestre, elementi in marmo e divisori spaziali, con i quali è stata creata in un’ area di 12 mq (estensione identica a quella di Spazio Y), un’intricata e rudimentale struttura spaziale. Le immagini della distruzione e la messa in fiamme di questa architettura, di ricordi distorti di un passato quasi indecifrabile, di un il viso umano che perde la sua forma per poi riacquisirla entrano in relazione con paesaggi sterminati e infinitamente piccoli.
ROMA aprile / giugno 2019 SpazioY.
Bio Il Pavone
Il gruppo, composto da Genny Petrotta, Emilio Orofino, Sergio Minaldi e Domenico Palmeri, è impegnato da molti anni nel costruire installazioni ed esperienze audiovisive che indagano, attraverso una forte relazione col territorio/i, il rapporto tra naturale e artificiale, seguendo molte differenti traiettorie. Muovendosi abilmente tra vari mezzi espressivi, la loro ricerca tende a leggere in filigrana gli aspetti sociali che costituiscono la relazione tra paesaggio naturale e paesaggio urbano.
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